Partiamo da una cosa scontata ma non tanto:
“il credo è una bellissima preghiera!“
Per capire diamoci una mano anzi 5 dita…
Cominciamo, cerchiamo di spiegarci, confrontiamoci e… che lo Spirito Santo ci illumini!
Step 1
Cos’è il Credo
Il Credo non è una preghiera (anche se molti la chiamano preghiera ed anche noi nel prosieguo dell’articolo a volte la citeremo come preghiera), ma una professione di fede…
Chi pronuncia «Io credo», afferma anche «Io aderisco a ciò che noi crediamo».
Il testo del Credo è molto antico. Ne esistono due versioni: il cosiddetto Credo Niceno, scritto altre 1500 anni fa in una città della Turchia chiamata Nicene (dove era stata convocata una grande assemblea di Vescovi, chiamata Concilio) e il Credo Apostolico, più corto e scritto al tempo in cui vissero gli Apostoli
Il Credo indica i pilastri della nostra fede.
Raccoglie le “formule” che esprimono le principali verità della fede cristiana, ed è il suo
simbolo
Il termine “simbolo” è derivato dal greco σύμβολον, che inizialmente aveva il senso di “tessera di riconoscimento” o contrassegno: due persone spezzavano una tessera di terracotta o un pezzo di legno e ne conservavano ognuno una delle due parti, così che, più tardi, il perfetto combaciare delle due parti messe insieme provava l’identità delle persone o dei rispettivi delegati. Così il simbolo della fede è la tessera o segno di riconoscimento tra i fedeli cristiani. Nella Chiesa dei primi secoli esisteva un rito chiamato Traditio Symboli (cioè Consegna del Simbolo, o Credo) con il quale la Chiesa, metaforicamente, “metteva insieme” (questo il senso della parola greca symbolon) e “consegnava” ai catecumeni una sorta di sintesi delle verità in cui crede
https://it.wikipedia.org/wiki/Simbolo_niceno-costantinopolitano
Quando si parla di «Simbolo della fede» quindi si fa riferimento al segno di riconoscimento e di comunione tra i credenti cristiani.
Il simbolo della fede cristiana è l’incontrarsi di persone attorno all’unica fede attraverso segni che caratterizzano il proprio credere.
SPIEGHIAMOLO MEGLIO
E’ il riassunto della fede dei Cristiani di tutto il mondo.
E’ come dire:
“Ragazzi è tutto quello in cui crediamo!”
QUELLO IN CUI CI RICONOSCIAMO
PER QUESTO DURANTE LE FUNZIONI CI ALZIAMO IN PIEDI E LO DICIAMO FORTE
Dire io credo è una cosa seria.
Il «Simbolo della fede» è innanzi tutto il Simbolo battesimale.
Poiché il Battesimo viene dato «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19), le verità di fede professate al momento del Battesimo sono articolate in base al loro riferimento alle tre Persone della Santa Trinità.
Il Simbolo è quindi diviso in tre parti:
«La prima è consacrata allo studio di Dio Padre e dell’opera mirabile della creazione;
la seconda allo studio di Gesù Cristo e del Mistero della Redenzione;
la terza allo studio dello Spirito Santo, principio e sorgente della nostra santificazione»
Catechismo Romano, 1, 1, 3).
Cosa vuol dire per te credere in qualcuno?
Ora so che:
Dire a qualcuno io credo in te è una cosa molto importante
Premessa
Proviamo a recitare ora insieme il Credo meditando sulle parole che stiamo dicendo
Sintetizzando
- Credo in un solo Dio
- Credo in un solo Signore, Gesù Cristo
- Credo nello Spirito Santo
- Credo la Chiesa
Il Credo è quindi la solenne professione di fede in Dio Padre, nel Figlio di Dio, Gesù Cristo, e nello Spirito Santo, cioè nelle tre persone della SS. Trinità. Poi c’è la Chiesa…
Step 2
Credo in un solo Dio
Chi è il Dio in cui noi crediamo?
Prova a descrivere ad alta voce chi è il Dio in cui noi crediamo
Gesù “ad alta voce” ha presentato la più originale e migliore immagine di Dio definendolo: Padre!
CREDO IN DIO PADRE
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.Pregando non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Dal Vangelo secondo Matteo
Nel Padre nostro ad un certo punto recitiamo: “…sia santificato il tuo nome…”.
…il tuo NOME…
Ma qual è il nome del nostro Dio?
Dio è quindi il dio della guerra? Oppure la Guerra è un dio dell’uomo?
Dio è il Signore dell’amore, della vita e della gioia, colui che ci salva e che non ci lascerà mai da soli perché ci ha donato suo figlio Gesù.
Gesù Nostro fratello! Dio Nostro Padre! (affermazione più logica che teologica ma rende l’idea?)
Proviamo ora a pensare…
- Quali sono per te le qualità che deve avere un “buon padre”?
- Le caratteristiche che hai pensato si possono riferire anche a Dio?
- Perché?
Ora so che:
Dio è Padre ed Amore
Inoltre ricordati che il primo versetto dice anche
Onnipotente creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili
Beh! Che dire? L’immagine di Michelangelo è forte e letta oggi potrebbe suonare: “…di fronte alla potenza di Dio siamo col culo scoperto!”
Ma Dio non è quel cattivo “che ci induce in tentazione” ma il Padre amorevole, quindi:
Il nome di Dio è Padre
Dono
Infinito e immenso per
Ogni uomo.
l’acrostico di DIO
Un acrostico è un poema che ha una ‘parola nascosta’ e per scoprirla devi leggere il testo in modo diverso. Quindi se leggi in verticale la prima lettera di ogni linea della poesia, vedrai la parola ‘nascosta’. Poi anche semplicemente mettere una serie di aggettivi o nomi le cui iniziali compongono un altro nome o un azione da compiere…
Usiamo il nostro nome per sapere
“chi sono?”
Gioca con l’acrostico del tuo nome, usando aggettivi che descrivano la tua persona ed il tuo essere
Step 3
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo
Il centro del cristianesimo non è la sua dottrina o la sua morale
Il centro del cristianesimo é:
GESU’ Cristo, Figlio di Dio, nostro Signore.
CREDO IN GESÙ
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Dal Vangelo secondo Luca
Chi è Gesù?
Credo in un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio
dal Credo
La missione di Gesù Cristo è quella di riconciliare l’uomo con sé stesso, con i suoi fratelli e con Dio. Gesù si china sull’uomo, e soprattutto sulle sue debolezze, non solo per consolare, ma per rendere le persone libere e responsabili, impegnate a fare il bene, a condividerlo con i fratelli, a camminare assieme ai suoi discepoli.
Come è definito Gesù?
- Gesù è chiamato CRISTO cioè “Messia”, “unto”, “consacrato”.
Presso l’antico popolo ebraico le persone deputate a svolgere un ruolo di carattere pubblico (re, sacerdoti, profeti) venivano “consacrati”; essi diventavano “messia” e su di loro si ponevano le speranze del popolo. - Gesù è anche chiamato “FIGLIO di DIO” perché esattamente somigliante a Dio.
Riconoscere Gesù “Figlio di Dio” non è frutto di ragionamenti ma dono della grazia; è l’atteggiamento di chi accoglie il dono del Padre e segue Gesù.
È la risposta della fede. - Mentre l’appellativo “Figlio di Dio” indica il rapporto tra Gesù Cristo e il Padre, il termine “SIGNORE” esprime soprattutto la relazione tra Gesù Cristo e la sua comunità o il singolo credente.
La “signoria” di Gesù Cristo non comporta un primato di dominio, di soggiogamento dell’uomo
Gesù prende posizione non con l’arroganza e la violenza, ma in un umile atteggiamento di servizio.
anche noi come Gesù!
- Ciò che Dio Padre ha detto a Gesù “Tu sei il Figlio mio, l’amato”, oggi lo dice proprio a noi!
“Tu sei il figlio che amo, che ho voluto, che ho atteso da tempo. Tu sei prezioso ai miei occhi e per salvarti ho mandato Gesù. Nel tuo cuore ho posto il mio amore e la mia fiducia, la vita del mondo e delle persone che incontri”
Proviamo ora a pensare…
In famiglia, con gli amici, a scuola,… sai
Servire, Accogliere, Offrire e Testimoniare?
Fai qualche esempio.
…il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine
dal Credo
Le due affermazioni: “Fu concepito di Spirito Santo” e “Nacque da Maria Vergine” trovano fondamento e giustificazione nei testi degli evangelisti Matteo e Luca, che narrano l’infanzia di Gesù.
Come all’inizio della creazione lo Spirito di Dio “aleggiava sulle acque”, così lo Spirito del Signore è sceso su Maria per dare origine alla nuova umanità, al nuovo Adamo.
Lo Spirito che interviene nell’incarnazione è lo stesso Spirito che fa risorgere Gesù da morte, è lo Spirito di vita che fa nuove tutte le cose. Credere che Gesù Cristo “è stato concepito per opera dello Spirito Santo” significa credere che l’esistenza dell’uomo ha come fondamento l’amore, perché in Cristo l’uomo è nato dall’amore di Dio.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto
dal Credo
La passione manifesta il volto autentico di Gesù Cristo, il testimone dell’amore del Padre. E’ un avvenimento che continua a ripetersi anche oggi: Gesù Cristo continua la sua “via crucis” in tutti gli uomini che soffrono, in quanti vedono calpestarsi i loro diritti, nelle vittime dell’odio, della violenza, della fame, in chi vive la tragedia dell’emarginazione, dell’esilio, nei popoli del terzo mondo… in una parola, in tutti gli uomini che soffrono.
Gesù viene crocefisso e la croce diventa per i credenti l’invito a chinarsi sulle sofferenze dei fratelli, lo stimolo a impegnarsi attivamente per eliminare le cause delle situazioni di ingiustizia e violenza. A imitazione di Cristo, i credenti devono essere disposti ad accettare le conseguenze del loro impegno, cioè a “portare la propria croce”.
Il terzo giorno è risuscitato
dal Credo
E’ facile dire a una persona “Ti amo”.
da Umberto Tozzi (Ti amo) al tecnologico Stevie Wonder (just called to say I love you) passando per il ballatisimo tormentone…
A parole, con le canzoni, con le faccine è facile. Con i fatti è più complicato.
Bisogna essere pronti a tutto, perfino a dare la propria vita. C’è chi ha questo coraggio per rendere felice una persona.
Gesù l’ha fatto non per una persona soltanto, ma per tutti.
Per una volta al mondo, però, la storia non è finita lì.
I suoi nemici pensavano di averlo liquidato per sempre.
Invece l’hanno visto tornare vivo tre giorni dopo.
Il messaggio vive e vivrà per sempre.
Unico caso al mondo. Lui, come dicono i Vangeli, è risorto, perché “figlio di Dio” e come tale non poteva finire male per sempre.
Quella domenica di Pasqua è diventata un nuovo punto di partenza per tutti. Un’occasione per dare un senso e un futuro alla propria vita.
Letteralmente RISURREZIONE vuol dire “sorgere di nuovo”. Sorgere è sinonimo di destarsi. In effetti la morte per i non credenti è vista come il sonno eterno da cui non ci si risveglia più, ma sorgere è anche il verbo del sole che ogni giorno riportando la luce, sconfigge la notte con le sue minacce e paure.
Gesù è il sole che fa risplendere persone e cose con quella luce speciale che viene dal mattino di Pasqua e le rende belle e nuove. Come noi ”prendiamo” il sole per abbronzarci, per essere più belli, così il cristiano deve lasciarsi trasformare (abbronzare) alla Luce della Sua Parola che ci rende bellissimi e pronti, come Lui a risorgere. Per questo, ogni persona è chiamata a “risorgere” adesso-oggi e cioè a cambiare vita
….verrà a giudicare i vivi e i morti
dal Credo
La Sacra Scrittura testimonia che già dopo la nostra morte ci sarà l’incontro personale con Cristo.
E’ vero che l’interesse per il futuro è tipico dei periodi nei quali avvengono cataclismi naturali, sconvolgimenti di carattere sociale, politico ed economico. Essi suscitano timori e speranze, risvegliano un’attenzione acuta e ansiosa verso il futuro, alimentano utopie e spesso provocano visioni di carattere apocalittico-catastrofico.
Il credente, in virtù della fede, sa che Gesù ha sempre rifiutato di indicare la data degli avvenimenti futuri; secondo lo stile dei profeti, il Cristo descrive il giudizio come imminente, perché è “oggi” che bisogna prendere posizione nei confronti della sua Parola e accogliere il vangelo.
Lungi dal preoccuparsi di conoscere la data esatta del ritorno di Cristo o di scoprire i segni della fine del mondo, il cristiano è attento alle occasioni che il Signore offre per scoprire le sue continue venute negli avvenimenti della vita. Per questo il discepolo è invitato a stare con i “fianchi cinti” nell’attesa dell’abbraccio di Gesù per vivere una nuova vita nei “cieli” nuovi, in una terra nuova.
Nello stesso tempo il cristiano cerca di diventare un segno sempre più luminoso della presenza di Dio nel mondo, impegnandosi a trasformare le strutture di ingiustizia, collaborando perché gli uomini migliorino le relazioni interpersonali e costruiscano la “civiltà dell’amore”.
In una parola, il credente ha un’unica preoccupazione: farsi prossimo di ogni fratello, soprattutto di quanti si trovano maggiormente nel bisogno.
Ma noi ci comportiamo realmente come figli di Dio e fratelli di Gesù? Proviamo a scoprirlo…
TEST:
Ciò che Dio Padre ha detto a Gesù: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”, oggi lo dice proprio a noi! “Tu sei il figlio che amo, che ho voluto, che ho atteso da tempo. Tu sei prezioso ai miei occhi e per salvarti mando Gesù. Nel tuo cuore ho posto il mio amore e la mia fiducia, la vita del mondo e delle persone che incontri”.
Ricominciamo!
Step 4
Credo nello Spirito Santo
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro:
Dal Vangelo secondo Giovanni
“Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Dal Vangelo secondo Marco
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Dal Vangelo secondo Marco
lo Spirito Santo nei Sacramenti
Il Verbo di Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria, ha rivelato il Padre, è morto e risorto per donare lo Spirito Santo che a Pentecoste fu inviato in pienezza di Potenza sulla Chiesa, abilitandola alla evangelizzazione ed alla celebrazione dei sacramenti. Pietro, infatti, alla folla che chiedeva “che cosa dobbiamo fare fratelli?”, rispose:
“Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo”
(Atti 2,38).
Nei sacramenti lo Spirito Santo è agente che realizza l’azione salvifica di Cristo:
libera, redime, guarisce, perdona, consola, fortifica, giustifica e santifica; è dono perché Egli stesso si ferma nell’anima come Amico-Ospite, abilitandola gradualmente a vivere sempre più di Dio ed in Dio-Trinità.
Inoltre nella celebrazione dei sacramenti, lo Spirito Santo agisce come medico nelle diverse malattie dello spirito e del corpo, realizza l’incontro e la comunione con la SS.Trinità ed arricchisce l’anima di doni e virtù rendendola sempre più atta, nella “fede che opera per mezzo della carità” (Gal 5,6), a vedere la gloria di Dio.
lo Spirito Santo… chi è e cosa fa?
Tre, un numero speciale. Speciale come i Tre che formano la famiglia di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. Famosissimi i primi due, un po’ meno il terzo, perché è difficile descriverlo.
Allora proviamo a farci aiutare dalla musica ma se passi una notte intera su YouTube alla ricerca di un brano che spieghi lo Spirito Santo troverai decine e decine di brani più o meno famosi che servono da Invocazione allo Spirito ma descrizioni? Credo, rischiando di essere un po’ blasfemo, che quello che lo descriva meglio sia il seguente anche se ho forti dubbi che l’autore volesse fare ciò ma lo Spirito Santo che agisce per vie imperscrutabili…
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo Domani un altro giorno arriverà
Vasco Rossi
- Lo Spirito Santo appare inafferrabile come il vento, da cui trae il nome (“soffio”, “spirito”). Ci accontentiamo di assimilarlo ad alcune immagini come il “fuoco” che riscalda, la “luce” che illumina, la “colomba”, simbolo di innocenza e amore.
- Lo Spirito Santo è presente nel battesimo di Gesù, sotto forma di “colomba” e nel “battesimo della Chiesa”, a Pentecoste, sotto forma di “lingue di fuoco”.
- È anche il silenzioso protagonista del bene che compiono oggi nel mondo i cristiani e qualsiasi persona di buona volontà che lotta contro il male, la violenza, la guerra, la fame.
- Uno dei nomi con cui da sempre si indica lo Spirito Santo è “Paraclito”: vuol dire invocare, difendere, consolare.
- Un altro dei “titoli” riferiti allo Spirito Santo è “testimone”…dell’amore di Dio, di Gesù.
Lo Spirito Santo rende capace ogni cristiano di buona volontà di svolgere un compito per il bene di tutti.
Anche noi…
Ora so che:
Step 5
Credo la Chiesa
Una, Santa, Cattolica e Apostolica
La Chiesa, popolo di Dio
Il CREDO porta a professare la fede nelle tre persone della Trinità: crediamo in Dio Padre, in Gesù Cristo, nello Spirito Santo, dentro la Chiesa, luogo nel quale egli agisce in modo particolare.
Attenzione!! Non crediamo “nella Chiesa” ma” la Chiesa“,
perché essa non è Dio; la Chiesa siamo noi credenti e per questo diciamo: crediamo “la Chiesa”.
La Chiesa siamo noi ora, in questo momento, ma lo sono stati i nostri padri, nonni, bisnonni, trisavoli e così a salire fino ai discepoli come lo sarà a scendere con i nostri figli, i nostri nipoti e così via fino alla “parusia” ovvero la venuta di Gesù alla fine dei tempi, per instaurare il Regno di Dio. Sempre che noi non ci dimentichiamo di essere testimoni…
Come noi in questo momento stiamo riflettendo su “cos’è la Chiesa?” anche dai discepoli ad oggi se ne è sempre dibattuto e quando ci sono “troppi galli a cantare” per far si che “si faccia giorno” serve una sintesi che sappia conciliare punti fermi con dinamiche in evoluzione con i tempi.
Questo ha fatto il “Catechismo della Chiesa Cattolica” nei secoli.
“Scopiazziamo” quindi dal “Catechismo della Chiesa cattolica” (lo abbiamo già fatto anche in punti precedenti dell’articolo) per spiegare le affermazioni, contenute nel Credo, che definiscono la Chiesa perché la sua sintesi di una quasi bimillenare storia è semplice ed efficace (poi siccome non possiamo fare a meno di essere galli: ci mettiamo anche del nostro!)
Dicevamo: Una, Santa, Cattolica e Apostolica
“Una,”
«Il sacro mistero dell’unità della Chiesa»
813 La Chiesa è una per la sua origine: «Il supremo modello e il principio di questo mistero è l’unità nella Trinità delle Persone di un solo Dio Padre e Figlio nello Spirito Santo».
Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 2: AAS 57 (1965) 92.
La Chiesa è una per il suo Fondatore: «Il Figlio incarnato, infatti, […] per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio, […] ristabilendo l’unità di tutti i popoli in un solo popolo e in un solo corpo».
Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 78: AAS 58 (1966) 1101.
La Chiesa è una per la sua « anima »: « Lo Spirito Santo, che abita nei credenti e tutta riempie e regge la Chiesa, produce quella meravigliosa comunione dei fedeli e tanto intimamente tutti unisce in Cristo, da essere il principio dell’unità della Chiesa ».
Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 2: AAS 57 (1965) 91.
È dunque proprio dell’essenza stessa della Chiesa di essere una:
« Che stupendo mistero! Vi è un solo Padre dell’universo, un solo Logos dell’universo e anche un solo Spirito Santo, ovunque identico; vi è anche una sola Vergine divenuta Madre, e io amo chiamarla Chiesa ».
Clemente d’Alessandria, Paedagogus, 1, 6, 42: GCS 12, 115 (PG 8, 300)
La Chiesa si presenta tuttavia con una grande diversità, che proviene sia dalla varietà dei doni di Dio sia dalla molteplicità delle persone che li ricevono. Tra i membri della Chiesa esiste una diversità di doni, di funzioni, di condizioni e modi di vita; La grande ricchezza di tale diversità non si oppone all’unità della Chiesa. Tuttavia, il peccato e il peso delle sue conseguenze minacciano continuamente il dono dell’unità.
Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 13: AAS 57 (1965) 18.
Quindi la Chiesa siamo tutti noi con i nostri pregi e difetti o le mura dei luoghi di culto?
La chiesa siamo noi “un popolo in cammino” “verso l’infinito ed oltre”…
La chiesa è una perché fatta da tutti noi, dalle nostre esperienze, dall’esperienze dei nostri padri e da quelle dei nostri figli.
Dall’esempio dei Santi e anche di quelli meno santi…
La chiesa di San Francesco che ha voluto vivere appieno l’esempio di Gesù nelle sue sofferenze e nella sua povertà ed anche quella degli sfarsi.
Una continua infinita evoluzione sull’esempio di Gesù!
“Santa,”
« Noi crediamo che la Chiesa […] è indefettibilmente santa.
Infatti Cristo, Figlio di Dio, il quale col Padre e lo Spirito è proclamato “il solo Santo”, ha amato la Chiesa come sua Sposa e ha dato se stesso per essa, al fine di santificarla, e l’ha unita a sé come suo corpo e l’ha riempita col dono dello Spirito Santo, per la gloria di Dio ».La Chiesa è dunque « il popolo santo di Dio », e i suoi membri sono chiamati « santi ».
Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 12: AAS 57 (1965) 16.
“Cattolica”
La parola « cattolica » significa « universale » nel senso di « secondo la totalità » o « secondo l’integralità ». La Chiesa è cattolica in un duplice senso.
È cattolica perché in essa è presente Cristo. « Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica».
Sant’Ignazio di Antiochia, Epistula ad Smyrnaeos, 8, 2: SC 10bis, p. 138 (Funk 1, 282).
In essa sussiste la pienezza del corpo di Cristo unito al suo Capo,
Cf Ef 1,22-23.
e questo implica che essa riceve da lui « in forma piena e totale i mezzi di salvezza »
3 Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 6: AAS 58 (1966) 953
che egli ha voluto: confessione di fede retta e completa, vita sacramentale integrale e ministero ordinato nella successione apostolica. La Chiesa, in questo senso fondamentale, era cattolica il giorno di pentecoste e lo sarà sempre fino al giorno della Parusia.
3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 4: AAS 58 (1966) 950-951
Prendo appunti: Non si dice Cattolica perché tutti gli anni andiamo a fare il bagno in Romagna!
“e Apostolica”
Continuo a prendere appunti: Apostolica perché è molto ordinata e mette tutto a-posto!
“e Apostolica”
essa è stata e rimane costruita sul « fondamento degli Apostoli » , testimoni scelti e mandati in missione da Cristo stesso;
Cf Mt 28,16-20; At 1,8; 1 Cor 9,1; 15,7-8; Gal 1,1; ecc.
custodisce e trasmette, con l’aiuto dello Spirito che abita in essa, l’insegnamento, il buon deposito, le sane parole udite dagli Apostoli;
Cf At 2,42. / Cf 2 Tm 1,13-14.
fino al ritorno di Cristo, continua ad essere istruita, santificata e guidata dagli Apostoli grazie ai loro successori nella missione pastorale:».
Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 5: AAS 58 (1966) 952.
La Chiesa è costituita da tutto un popolo: il popolo dei battezzati. I battezzati vivono nel mondo, nella storia dell’umanità e hanno la speranza di raggiungere Dio nel suo Regno. La Chiesa, popolo di Dio, ha come missione quella di costruire l’amore, la pace e la giustizia che tutti saremo chiamati a condividere nel Regno di Dio.
Ma qualcosa non quadra….
Abbiamo letto nel brano tratto dal Vangelo di Marco che Gesù prima di salire al cielo ha detto ai suoi apostoli: “Andate in tutto il mondo a predicare il Vangelo”. Questo è lo spirito missionario della Chiesa!
Ma chi è il missionario?
IL MISSIONARIO È COLUI CHE TESTIMONIA CRISTO OVUNQUE SI TROVI.
Anche noi possiamo essere missionari nella vita di tutti i giorni sia che siamo bambini a scuola o adulti lavoratori! Semplici esecutori di compiti o mega dirigenti di aziende! Politici chiamati a guidarci o cittadini rispettosi dei nostri diritti ma soprattutto dei nostri doveri.
essere “buoni cristiani e onesti cittadini”
Don Bosco
SONO MISSIONARIO OGNI VOLTA CHE CON IL MIO ESEMPIO E IL MIO COMPORTAMENTO TESTIMONIO GESÙ E COSTRUISCO IL SUO REGNO DI AMORE, GIUSTIZIA E PACE
Letteralmente parlando, la trattazione di ciò in cui crediamo è terminata ma l’ultima parte del Credo ci indica anche cosa “raccontiamo”!
Allora Manca?
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la resurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Andiamo a riprendere il “Catechismo della Chiesa”
Nostro Signore ha legato il perdono dei peccati alla fede e al Battesimo:
Dal capitolo 977
« Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo » (Mc 16,15-16).
(Mc 16,15-16).
Prendo appunti che qui la faccenda si fa complicata!
Ma se il Papa ha detto che lo Spirito Santo entra in noi col Battesimo:
a cosa serve la Cresima?
Aspetto la resurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Dai capitoli 988-989-990-991
Il Credo cristiano – professione della nostra fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, e nella sua azione creatrice, salvifica e santificante – culmina nella proclamazione della risurrezione dei morti alla fine dei tempi, e nella vita eterna.
Noi fermamente crediamo e fermamente speriamo che, come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell’ultimo giorno. Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità:
Catechismo della Chiesa Cattolica Dai capitoli 988-989
« Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi ».
(Rm 8,11)
Il termine « carne » designa l’uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. La « risurrezione della carne » significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell’anima immortale, ma che anche i nostri « corpi mortali » (Rm 8,11) riprenderanno vita.
Credere nella risurrezione dei morti è stato un elemento essenziale della fede cristiana fin dalle sue origini,
Catechismo della Chiesa Cattolica Dai capitoli 990-991
Cantiamo Alleluia per gridare Cristo è Risorto ma spesso è un intercalare per dire “finalmente” (Hai finito i compiti? Alleluia!) perché in fondo siamo più umani che divini.
La chiesa stessa è fatta di uomini ed è più umana che divina.
Continua violenza, scandali, imbrogli e mali
Dove sono finiti i veri, grandi ideali?
È vero, il mondo oggi si dipinge a tinte scure.
Soldi facili, successi col piglia, usa e getta.
Però
Ora so che:
L’ essere cristiani e professare il nostro credo ci fa conoscere e soprattutto costruire un altra umanità.
Quella che spesso incontri per la strada
Quella che non grida, quella che non schiaccia per emergere sull’altra gente
Quella che non sa rubare per avere
Ma sarà contenta di guadagnare
Il pane con il suo sudore
Sa abbassare gli occhi e sa scusare.
Quella che sa dare anche la sua vita.
Testi (scopiazzati quà e là)
Anna, Chiara, Giada, Maria Teresa, Milena, Roberto, Sandro
Impaginazione, ricerca immagini e brani musicali
4 pensieri riguardo “IL CREDO “ma ho mai riflettuto su quello che dico?””
I commenti sono chiusi.