Carissimi genitori,
Siamo molto vicini alla celebrazione della Cresima e quindi desidero condividere con voi anche l’incontro di oggi con i vostri ragazzi/e. Abbiamo letto e commentato il libro a pagina 107 “Imposizioni delle mani” – è quello che farà il nostro Arcivescovo il giorno della Cresima; giorno speciale per i cresimandi in quanto l’avvenimento rimanda all’effusione dello Spirito Santo sui primi discepoli di Gesù il giorno della Pentecoste.
Abbiamo spiegato che effondere, figuratamente, significa inspirare uno stato d’animo, generalmente positivo (nel nostro Caso sicuramente), comunicare, trasmettere qualità, capacità, energie.
Abbiamo iniziato a discutere del secondo dono dello Spirito Santo L’INTELLETTO
«Intelletto» viene dal latino «intus-legere»: penetrare in profondità. Il dono dell’«intelletto» ci aiuta a vincere la superficialità, ad arrivare al cuore delle cose. Oggi noi viviamo nella società dello spettacolo, nella società del «pavone». L’importante è apparire, non essere. Basta essere belli fuori, anche se dentro si è vuoti. Siamo bombardati da slogan che gonfiano le emozioni, abituano alla superficialità e rendono allergici allo sforzo della riflessione e del ragionamento. Televisione e internet ci sommergono con un mare d’informazioni, diverse e tra loro contrastanti; così diventa per noi difficile distinguere il vero dal falso, l’essenziale dal secondario e dall’inutile. La playstation e giochi elettronici divorano il tempo, allontanano dall’impegno della lettura, fanno vivere in un mondo virtuale e non in quello reale. Viviamo in un tempo in cui trionfa l’«apparenza»: uno può anche essere ladro, ma se porta la cravatta giusta al momento giusto si sistema tutto. Viviamo in un tempo in cui la mania esibizionistica contagia tutti, persino i bambini della scuola materna.
Quelli richiamati sono «pericoli» reali, che ostacolano la nostra maturazione umana e cristiana.
Come evitare di esserne travolti? E facile intuire che il grande mezzo di cui servirsi è la riflessione. Un impegno in cui non siamo soli, perché a guidare e sostenere il nostro sforzo c’è lo Spirito Santo mediante un suo dono: quello dell’ «intelletto». Il dono dell’«intelletto» ci fa intelligenti; ci rende capaci di riflessione, ci guida a vedere le cose nel modo giusto, ci guida alla saggezza. Ci ricorda che ciò che conta non è l’apparenza ma la sostanza. Un asino, anche se appare mille volte in televisione, non diventa per questo un cavallo! Il dono dell’ «intelletto» ci mette in guardia perché non cadiamo nella trappola di chi sostiene che essere belli è un dovere. Nostro dovere non è l’essere belli ma l’essere saggi, virtuosi, buoni. Diventando per gli altri una luce per la vita. Madre Teresa di Calcutta aveva una faccia rugosa, ma il suo cuore era così ardente che tutti la sentivano sorella e madre; aveva uno sguardo e un sorriso più affascinanti di tutti i cultori del look. Con il dono dell’«intelletto» — dono della profondità — lo Spirito Santo:
1. Ci fa penetrare nella Parola di Dio: conducendoci alla verità tutta intera, secondo la promessa di Gesù: «Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera» (Gv 16,13)
2. Ci fa raggiungere il cuore della fede cristiana: credere che Gesù è il Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per la nostra salvezza, l’unico Salvatore, il Dio con noi, il Signore (cioè Dio). «Nessuno può dire “Gesù è il Signore” se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1 Cor 12,3).
3. Rende acuto il nostro sguardo, così che, può andare oltre quello che vedono tutti, e cogliere quanto Dio silenziosamente ma efficacemente, sta operando nella vita di ciascuno di noi e nella storia dell’umanità.
Questa scoperta dell’amore di Dio ci colma di gioia e di fiducia, diventa la forza della nostra vita.
Il dono dell’intelletto aiuta a capire e a mettere in pratica verità «scomode», ma essenziali per la vita
IL DONO DELL’INTELLETTO
Il dono dell’intelletto coinvolge non solo la mente ma anche il cuore, la volontà, la passione, e persino l’azione. Per gli antichi Ebrei della Bibbia, sede dell’intelletto non è il cervello ma il cuore perché la conoscenza che si raggiunge con il cuore è più profonda di quella fredda del cervello.
Abbiamo letto e commentato alcuni brani dei Proverbi (uno di questi: L’acquisto della saggezza è migliore di quello dell’oro, l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quello dell’argento) – Ecclesiaste – Giosuè
Proverbi 14:33
La saggezza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti deve essere resa manifesta.
Proverbi 16:16
L’acquisto della saggezza è migliore di quello dell’oro, l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quello dell’argento!
Proverbi 17:24
La saggezza sta davanti a chi ha intelligenza, ma gli occhi dello stolto vagano agli estremi confini della terra.
Proverbi 21:30
Non c’è saggezza, non intelligenza, non consiglio che valga contro il SIGNORE.
Proverbi 23:23
Acquista verità e non la vendere, acquista saggezza, istruzione e intelligenza.
Proverbi 24:14
Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.
Ecclesiaste 2:13
E vidi che la saggezza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre.
Giosuè 1:9
Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada».
letto e commentato.
Abbiamo cantato “NON TEMERE” (ispira forza e coraggio).
Anche oggi è stato molto bello, coinvolgente, credo fruttuoso.
Un abbraccio a tutti.